Edita Pucinskaite - mondiali e bilancio stagionale
2.10.2009
Edita Pucinskaite è rientrata da alcuni giorni al proprio domicilio in Monsummano Terme, dopo aver partecipato ai Mondiali di Mendrisio, come giudichi la tua prestazione ed il 13° posto finale?
Edita: soddisfacente, in linea con la mia attuale condizione fisica e le caratteristiche del circuito. Sapevamo tutti che quello di Mendrisio sarebbe stato un percorso riservato ad un tipo di atleta potente, resistente, esplosivo e così è stato. L’essere riuscita a rimanere nel gruppetto subito dietro le prime 4, ed aver potuto “tirare la volata” alla mia compagna di nazionale Ziliute (classificatasi al 5° posto, prima del gruppetto delle inseguitrici) è per me motivo di soddisfazione. La cosa non era per nulla scontata, basti vedere il destino d’alcune altre grandi interpreti di corse a tappe (Hausler, Worrack, Neben, etc) rimaste attardate nel finale.
Quindi per le atlete leggere, per le scalatrici pure non ci sarà più spazio in futuro ai campionati del mondo?
Edita: veramente di spazio per le scalatrici e velociste pure ai mondiali c’è né sempre stato poco. Luperini, Sommariba, Braendli, sono le scalatrici di spessore che si sarebbero meritate un titolo iridato, invece… Con qualche eccezione, le pretendenti all’iride sono sempre state principalmente atlete complete, cacciatrici di classiche, passiste di “razza”. Il ciclismo però non è una formula matematica, anche chi si trova fuori dalla superlista delle favorite della vigilia, può avere in mano qualche carta da giocare. Quindi dobbiamo partire sempre convinte, credere, stringere i denti e provarci, sempre se la gamba ci da ragione, chiaramente.
Sei soddisfatta della tua stagione, come ti senti e con quale sguardo vedi la prossima?
Edita: l’attuale stagione, quella che si è appena conclusa è stata per me molto sofferta, la prima parte, addirittura da dimenticare. Problemi di ogni natura, legati alla mia ex squadra hanno ostacolato il mio rendimento. Da giugno, con il passaggio al nuovo team (Gauss – RDZ – Ormu – Colnago) le cose sono migliorate, ho ritrovato la serenità e gli stimoli necessari, oltre ad una condizione fisica accettabile. La vittoria di tappa al Giro è stata, per questo insieme di motivi, molto più saporita del normale. Inoltre la conseguente maglia Rosa ha avuto per me un significato che pochi possano immaginare. Adesso mi sento molto bene, le annate come questa ti insegnano che la vita, può essere piena di momenti “down”, a loro volta seguiti da altri “up”veramente eccezionali, dove puoi rilanciare nuove sfide e porti nuovi traguardi. La vita deve essere vissuta come un viaggio pieno di sorprese ed interpretata step by step, questo è quello che ho capito durante questa stagione. Adesso però è il momento per pensare ad un breve periodo di ferie, liberare la mente e godersi la vita “normale” che spesso a noi atleti è un po’ vietata. Ciao a tutti.
Ufficio stampa Edita Pucinskaite

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