Assolo di Emma Pooley a Durango
7.6.2012
Uno scatto deciso nella scalata dell’Alto Montekalbo, a poco più di venticinque chilometri dalla conclusione ha scritto la storia della Durango Durango Emakumeen Saria a vantaggio della britannica Emma Pooley, che sul traguardo della cittadina basca coglie il primo successo personale del 2012 staccando nettamente le avversarie e lasciando le prime immediate inseguitrici a poco meno di un minuto. I quattro passaggi sull’Alto de Miota non hanno prodotto selezione determinante sulla testa della corsa, come invece è accaduto nella scalata alla sommità dell’Alto de Montekalbo, dove la Pooley ha fatto il vuoto alle proprie spalle imponendo un ritmo insostenibile per le inseguitrici.
Dapprima, alle spalle della scatenata inglese si rea posto un drappello condotto da Emma Johansson (Hitec Mistral) e Judith Arndt (Orica GreenEdge), poi ripreso dalla prima parte del gruppo. Successivamente, sempre alle spalle della Pooley, lungo le curve che hanno portato all’ultimo gran premio della montagna sull’Alto de Muiketagane, a poco meno di quindici chilometri dalla conclusione di Durango, si è selezionato un nuovo gruppo forte di quindici unità con tutte le migliori atlete in gara: Annemiek Van Vleuten (Stichting Rabo Women), Emma Johansson e Christel Ferrier Bruneau (Hitec Mistral), Ellen Van Dijk (Specialized Lululemon), Alena Amialiusik (Be Pink), Anna Sanchis (Bizkaia Durango), Judith Arndt, Claudia Hausler e Tiffany Cromwell (Orica GreenEdge) e le compagne di squadra della Pooley Lizzie Armitstead, Sharon Laws e Lucinda Brand. Nulla da fare per le inseguitrici contro una scatenata Pooley che anche nel tratto finale di discesa verso l’arrivo, pur perdendo leggermente terreno, è riuscita a conservare un margine di vantaggio di sicurezza per conquistare la classica basca.
“Sono davvero molto soddisfatta – ha dichiarato Emma Pooley prima del protocollo di premiazione – oggi ero partita con la ferma intenzione di testare la condizione in funzione del lavoro svolto nelle scorse settimane e nella penultima salita ho dato l’accelerazione decisiva. Un ringraziamento particolare anche alle mie compagne di squadra della AA Drink che sono riuscite ad entrare numerose nel gruppetto alle spalle e mi hanno così protetta dal rientro delle mie antagoniste più dirette”
Ufficio stampa - Alberto Rigamonti
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