La storia del ciclismo femminile nel Trofeo Costa Etrusca Internazionale
23.2.2011
Dai recenti successi di Pooley, Duster e Villumsen, sino a Luperini, Cooke, Armstrong, Cantele, Ljungskog, Pucinskaite. E quella prima affermazione di Imelda Chiappa nel ’97. La storia del ciclismo femminile in Costa Etrusca
Gli ultimi nomi altisonanti sono quelli dell’inglesina terribile Emma Pooley. Ma anche di Sara Duster e della neozelandese Linda Villumsen. Nell’ultima edizione del Trofeo Costa Etrusca del 2009 la costante dei grandi nomi ha ribadito il valore assoluto della competizione ideata da Renzo Parietti ed allestita dall’Acd Costa Etrusca del presidente Paolo Venturi. Corsa che tornerà domenica 20 marzo quando si pedalerà in Costa Etrusca da Castellina Marittima a Cecina per oltre centoventi chilometri. Alla riscoperta di una tradizione del ciclismo femminile che taglia in maniera trasversale lungo la sua storia e la sua evoluzione.
Il ciclismo femminile mondiale negli ultimi quindici anni ha la piacevole abitudine di sbarcare in Toscana nella seconda metà di marzo. Una tradizione che accomuna squadre ed atlete provenienti da ogni angolo del pianeta, che fissano proprio nella corsa dell’Acd Costa Etrusca uno dei primi importanti e nobili obiettivi stagionali. Dal 1997, quando l’intuizione di Parietti e dei suoi collaboratori si concretizzò subito in una fantastica giornata di sport al femminile e ad imporsi fu un’icona del ciclismo rosa come la lombarda Imelda Chiappa. Poi negli anni seguenti uno stuolo ininterrotto di campionesse che a suon di spettacolo e grandi gesta atletiche misero il loro nome in un albo d’oro che si è allungato in maniera impressionante. Ma soprattutto ha acquisito un valore atletico intrinseco ineguagliabile. Nomi come quelli della povera Zinaida Stahurskaya, prima nel 1999, Edita Pucinskaite in maglia iridata l’anno successivo al successo della bielorussa, dopo il trionfo di Verona di qualche mese prima. Poi il doppio sigillo di Fabiana Luperini. Pisana di nascita e crescita sportiva, la Luperini ha sempre considerato la Costa Etrusca una sorta di seconda casa. Esemplare il successo della fuoriclasse di Cascine di Buti nel 2006 in casacca blu arancio, non netto e significativo distacco sulle avversarie in una giornata dalla chiara impronta invernale. Ma anche il feeling speciale di una atleta di valore assoluto come Nicole Cooke. La gallese, iridata a Varese nel 2008 e nello stesso anno oro olimpico su strada a Pechino, ha sempre raccolto con entusiasmo immutato negli anni l’invito di patron Parietti. Ed ha sempre anticipato ed allungato rispetto al periodo della corsa la propria permanenza in Toscana per le ottimali condizioni atmosferiche, ideali per l’allenamento e la preparazione. Ma la britannica non è mai stata una semplice comparsa. Ha primeggiato nel 2002, ancora molto giovane. Poi si è ripetuta, più matura, nel 2005. Ed infine ha messo un terzo sigillo unico nel 2007. Quando la corsa è passata all’indovinata formula della moltiplicazione di giornate di gara ma sempre con singole manifestazioni. Proprio nel 2007 l’esperimento con il week end che ha visto sfrecciare Martina Corazza a Montescudaio, in una giornata di vera tregenda. Ed appunto la Cooke a Castellina Marittima. Pronta replica con altre due giornate nel 2008 ed ecco l’affermazione perentoria della statunitense Kristin Armstrong, di lì a poco olimpionica contro il tempo. Che risolse a suo favore un duello tecnico di grande valore e spettacolo contro un’indomita Luperini. Poi il bel successo della varesina Noemi Cantele a Santa Luce.
Da due a tre giornate nel 2009. Bellissimo l’arrivo di Livorno, sul lungomare colmo di pubblico e lo spettacolo regalato agli sportivi negli ultimi chilometri dall’inglese Emma Pooley. Poi la replica a Montescudaio, sulla rampa nel cuore del centro abitato, il giorno successivo nella gara del sabato da parte della tedesca Sarah Duster. Mentre l’allora danese, ma ora a tutti gli effetti neozelandese Linda Melanie Villumsen, chiuse la partita con un’altra stoccata nel finale a Castellina Marittima.
“Ricordi bellissimi di una corsa che tutti abbiamo nel cuore – ricorda Renzo Parietti, vera anima sin dalla prima edizione del Trofeo Costa Etrusca – e che con fatica stiamo portando avanti nel nome di una grande passione per lo sport ma anche per soddisfare le sempre crescenti richieste da parte delle squadre che chiedono che questa corsa sia sempre ricca di tracciati severi ed impegnativi. Non solo come test di inizio stagione, ma soprattutto come primo grande traguardo e confronto diretto al termine di un lungo periodo di preparazione”. Scavando nei ricordi, Parietti ricorda tanti episodi, tutti con un denominatore comune. “Abbiamo sempre avuto al via delle nostre gare atlete di grande valore e di forte rappresentatività per tutto il movimento. E forse questo uno dei fattori che negli anni ci ha gratificato di più. La costanza di partecipazione di atlete di caratura mondiale. E l’albo d’oro è lì a dimostrarlo in maniera inequivocabile”.
La quattordicesima edizione del Trofeo Costa Etrusca Internazionale Femminile:
Domenica 20 marzo 2011: Castellina Marittima (stabilimento Knauf) – Cecina km 124
Ufficio Stampa Acd Costa Etrusca
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