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Guderzo seconda nella tappa del Mortirolo


11.7.2011


La Campionessa di Marostica cede soltanto alla Vos nella tappa più temuta del Giro d'Italia. Ottima prova di Nicole Cooke, importante per la squadra e sfortuna per Luperini, sentitasi male in salita.

“Oggi ci tenevo a dare il meglio di me, per il Giro, la squadra, per gli sponsor e per me stessa, già che questo giro è il grande obiettivo che mi sono prefissata per quest'anno”. A parlare è la bionda di Marostica Tatiana Guderzo, Campionessa del Mondo 2009, Bronzo all'Olimpiadi di Pechino e oggi grande protagonista al Giro d'Italia, nella tappa clou e più temuta, quella con l'ascesa del Mortirolo, da Rovato (BS) a Grosotto (SO), 122 km: “Siamo partite forti ed è andata via la fuga, con Nicole Cooke dentro – continua la leader della Mcipollini – Giambenini – che in salita è stata eccezionale. Sin dalle prime rampe del Mortirolo infatti il gruppo si è spaccato, Pooley e Vos hanno attaccato e io mi sono difesa, salendo al meglio delle mie possibilità. Siamo rimaste poi in cinque, riprendendo mano a mano le altre che erano in fuga. Quando ho trovato Nicole, lei ha tirato per me, mi ha dato da bere e mi ha dato morale gridandomi di crederci fino infondo. E' stata davvero importante, così come tutte le altre che mi hanno assistito lungo tutta la gara (…) una volta scollinato il Gpm, io e la Arndt (HTC) eravamo leggermente sfilate rispetto a Vos e Pooley. Ma è lì che ho preso coraggio. Ho scelto di non strafare nel pezzo che portava alla discesa, per essere lucida dopo e infatti poi ho attaccato e sono riuscita ad arrivare in fondo alla discesa con un discreto vantaggio sulle altre. Tenere duro fino all'arrivo poi è stata davvero un'impresa”. Raggiante e solare, con gli occhi azzurri che si illuminano per l'ottima performance registrata, Guderzo non accetta comunque il verdetto del terzo posto in classifica generale raggiunto oggi: “Mi hanno sempre insegnato che il Giro dura fino alla Domenica. E finchè c'è corsa, io voglio sognare. Ci sono altre due tappe molto dure e impegnative (...) Io da diversi anni faccio lunghi ritiri a Livigno, e anche quest'anno ci sono stata, andando a provare queste tre tappe più volte. Fidatevi, il Giro non è ancora finito”. Giro che intanto inizia a delinarsi, con i suoi verdetti: Vos, il Cannibale versione rosa, che non registra cali di condizione e tiene duro anche sulle salite lunghe, suo tendine d'achille fino a ieri. Pooley, esperta e forte scalatrice, che lotta per non essere raggiunta ma vede Vos quasi imbattibile. Guderzo e Arndt vicine, in lotta per il terzo ma che strizzano l'occhio ad un avanzamento. E le altre, ora più distanti ma pericolosi nel crudele gioco degli scambi di favore: per vincere una tappa, alcune potrebbero essere pronte a stringere alleanze impreviste. Domani altra tappa, da Teglio a Valdidentro. Tutto nella provincia di Sondrio, tutto sulle montagne che respirano di leggenda, di ciclismo.

Uff. Stampa MCipollini - Giambenini Women Team


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