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Laura Trott

Il cast mondiale del trofeo Alfredo Binda 2011


14.3.2011


Senza Marianne Vos, impegnata in pista, la sfida al trono diventa incandescente

Si va definendo il cast delle stelle del pedale rosa mondiale che domenica 27 marzo si contenderanno il 13° Trofeo Binda, prima prova di Coppa del Mondo 2011. È Davide Bardelli della Cycling Sport Promotion a snocciolare i dati: sono ben 28 le squadre iscritte, di cui 20 team (tutti ai vertici della classifica Uci) e 8 nazionali. In totale fanno 165 pretendenti all’eredità di Marianne Vos, vincitrice delle ultime due edizioni: la cannibale olandese stavolta non ci sarà, perché impegnata (da favorita, ça va sans dire) nei Mondiali su pista di Apeldoorn, cioè sotto casa. Per lo stesso motivo è in forte dubbio l’iridata di Melbourne Giorgia Bronzini, amica di Cittiglio, visto che proprio qui ha indossato per la prima volta in Italia la maglia arcobaleno.

Poco male: le altre big ci sono tutte, star di prima grandezza, outsider e giovani in rampa di lancio. L’assenza della Vos è uno stimolo in più: se c’è, la fuoriclasse arancione blocca fatalmente la corsa attorno alla sua figura; stavolta davvero il pronostico è aperto a ogni soluzione.

È presto per parlare di favorite. Perché la stagione è appena iniziata, quindi non ci sono indicazioni precise sulla condizione della atlete di grido. E poi perché il nuovo percorso - Grantola e Orino i colli decisivi - imporrà una lettura tattica inedita, viste anche le molte novità nella composizione delle squadre. Per esempio, da tempo la beniamina dei varesini Noemi Cantele mira alla corsa di casa: stavolta avrà un’avversaria pericolosa in meno, perché è nello stesso team dell’inglesina Emma Pooley. Noemi è l’atleta più continua e talentuosa del panorama italiano. Nel 2011 compirà trent’anni, quindi è nel pieno della maturità agonistica: punta finalmente a scrivere il suo nome negli albi d’oro più prestigiosi (Binda, classiche del Nord, prove estive di Coppa, Mondiale), sbirciando con la coda dell’occhio le Olimpiadi di Londra, traguardo dichiarato e possibile capolinea della carriera.

Le sue avversarie saranno le “solite” Arndt e Johansson. Poi Stevens (ex compagna di Noemi), Blaak, Worrack, le ultime due vincitrici del Giro Häusler e Abbott, Zabelinskaya (grande protagonista del Binda dello scorso anno), Cooke, Guderzo, Bastianelli, Baccaille (tutte della corazzata MCipollini), Gilmore, Bras, Gunnewijk, Bubnenkova, Verbeke. L’altra punta della Garmin sarà la Pooley, che conquistò Cittiglio nel 2008 e fu artefice di una lunga fuga l’anno seguente. Infine due baby talenti pronti a esplodere: l’azzurra Rossella Callovi (classe ’91) e la francese Pauline Ferrand-Prevot (’92), che stanno facendo le prime pedalate nell’Olimpo, ma alimentano i sogni dei rispettivi tifosi alla luce del sontuoso curriculum scritto nelle categorie giovanili. A due settimane dalla corsa, la sfida è lanciata.

Siete tutti invitati domenica 27 marzo
Me la ricordo, la prima volta. Era il 5 aprile 1999, lunedì dell’Angelo. Non avevo mai organizzato una corsa femminile, e per di più di livello nazionale. Il 1° Trofeo Alfredo Binda ebbe una gestazione travagliata: dopo due anni di sospensione, l’amministrazione comunale di allora mi chiese la disponibilità ad allestire questa manifestazione. Tra i miei difetti (o pregi, secondo i punti di vista) c’è che non so dire di no: partii a fari spenti per questa nuova avventura. Confesso che ero spaventato: abituato a organizzare gare regionali, di colpo mi trovai ad avere la responsabilità, nello stesso anno, di due prove di livello nazionale, il Binda e il Gp Inda per dilettanti.

Mi sovviene un episodio: durante l’appello delle concorrenti, fatto nel piazzale comunale di Cittiglio con un altoparlante che si sentiva a fatica, le ragazze invadevano la vicina sede stradale e io mi arrabbiavo, perché c’era il pericolo delle auto in transito. Una voce dal gruppo mi diceva “non arrabbiarti, tanto non ti sentono”. La pronuncia era straniera, quella voce era della campionessa del mondo Diana Ziliute: ma io non la riconoscevo, come non conoscevo nessuna, per me erano tutte uguali, allo stesso livello.

La gara fu un successo: mi restano impressi ancora oggi i grandi numeri, le partecipazioni di alto livello, l’esordio di tre formazioni straniere, l’emozione e la tanta paura di sbagliare. Invece tutto filò liscio, a fine giornata tirammo un grande sospiro di sollievo. Le squadre, prima di partire, ci fecero i complimenti.

Cosi è cominciata la storia del “nuovo” Binda. Oggi abbiamo la corsa più importante del calendario italiano, e non solo. Abbiamo fatto tanta strada grazie ai volontari dello staff, alla Fci, all’Uci, agli enti pubblici, agli sponsor e a tanti altri collaboratori preziosi. Però vorrei dire che è il pubblico a rendere importante la nostra gara. Il 27 marzo il grande ciclismo torna a Cittiglio: siete tutti invitati allo spettacolo, per vivere una nuova grande edizione del Binda.
Mario Minervino

Il fotolibro del trofeo Alfredo Binda 2010
Tra le iniziative collaterali del 13° Trofeo Alfredo Binda c’è una novità: il libro celebrativo dell’edizione 2010, definita dal patron Mario Minervino «la più bella giornata dei miei quarant’anni di ciclismo». È un fotoracconto, una specie di album dei ricordi: quindi dà la precedenza alle immagini, che hanno il doppio vantaggio di raccontare l’accaduto e al tempo stesso di sollecitare la memoria di chi c’era e la fantasia di chi non c’era. Con una particolarità: ci sono tante foto di corsa, certo, ma ancora più momenti colti dietro le quinte e nei lunghi mesi della preparazione dell’evento.

Al gesto tecnico, all’ardore agonistico delle atlete, si accompagnano dunque i gesti delle persone: i volti, i sorrisi, i pensieri, le emozioni, i riti della carovana della bici. Cronologicamente raccolti, dalla cronocoppie storica del 1° novembre 2009 alla corsa del 28 marzo 2010, passando per le presentazioni, le serate legate al territorio, gli eventi collaterali. E poi il weekend della gara: il congresso internazionale, le iniziative della lunga vigilia, il paese vestito a festa, vip e gente comune. Infine il clou: la Coppa con le sue regine, che si sfidano sulle strade di Alfredo Binda. Spiccano l’omaggio al grande Aldo Sassi e un abbraccio a Marina Romoli, che proprio qui disputò la sua ultima grande corsa prima del drammatico incidente.

“Cittiglio. Regine di Coppa” è proprio il titolo del fotolibro, curato da Stefano Affolti, realizzato dall’editore Quirici con le immagini di Roberto Bettini, Claudio Cecchini, Fausto Di Silvio e Gianluca Bertoni. Costa 20 euro, che verranno devoluti in beneficenza.

Ufficio stampa - Livio Iacovella


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