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Offida 2010: il CT Dino Salvoldi sul percorso del mondiale


29.5.2010


Dal 5 all'8 agosto ad Offida (AP) si disputerà la rassegna iridata junior 2010

“Lavoro con lo staff della nazionale italiana da 16 anni, cinque dei quali come tecnico, e non ho problemi a dire che il percorso dei mondiali di Offida è di gran lunga il più duro che abbia mai visto, almeno per la categoria juniores”. A dire queste lapidarie parole è stato nientemeno che il Commissario Tecnico della nazionale femminile juniores Edoardo Salvoldi che, ieri, si è recato a Offida insieme a sette papabili azzurre per un attento sopralluogo sul tracciato iridato (ricordiamo che le gare si terranno dal 5 all’8 agosto).

La rappresentativa azzurra (Rossella Ratto, Elena Cecchin, Susanna Zorzi, Viviana Gatto, Giulia Ronchi, Soraia Palaldin, Alessia Martini) ha effettuato tre giri sul tracciato iridato, uno dei quali a ritmo molto sostenuto, ricavando molte importanti sensazioni. “E’ un tracciato durissimo – hanno detto, praticamente in coro – e non ci si possono aspettare sorprese. Qui trionfa la più forte”. Della stessa opinione il CT Salvoldi, che ha aggiunto: “Saremo noi la squadra da battere, avremo gli occhi di tutti addosso e non possiamo commettere errori. Sarà difficile tenere chiusa la corsa con solo 4 atlete (o 5, se un’azzurra vincerà il titolo europeo in Turchia), ma dovremo cercare di rimanere compatti e giocarci la vittoria negli ultimi due giri”.

Il circuito della prova a cronometro, con partenza da Acquaviva Picena ed arrivo ad Offida, misura 15 chilometri: “E’ un percorso molto veloce in particolare nella prima parte. Il tratto finale è lo stesso della prova in linea quindi in salita e decisamente impegnativo e si adatta agli specialisti da medie veloci fino all’ultimo tratto dove sarà necessario saper resistere”.

Gianni Spaccasassi prosegue il lavoro con forte impegno
Proseguono i sopralluoghi ad Offfida che dal 5 all’8 agosto ospiterà i campionati del mondo junior 2010 e prosegue l’intenso lavoro organizzativo della Società Ciclistica Amatori e del suo presidente Gianni Spaccasassi: “Tutte le nazioni stanno preparando con molto impegno l’evento iridato – ha sottolineato Spaccasassi – i percorsi che abbiamo individuato si rivelano impegnativi e ciò vuol dire che a vincere saranno atleti di grosso spessore agonistico. Intanto stiamo intensificando la campagna promozionale, stiamo predisponendo tutta la logistica necessaria e stiamo assicurando i migliori servizi, a cominciare da quelli televisivi e di comunicazione”.

Appena concluso il Giro d’Italia, infatti, Gianni Spaccasassi si recherà a Roma per l’accordo finale con la Rai per la diffusione nel mondo della immagini delle gare di Offida: “Sì, la Rai assicurerà agli sportivi italiani e a quelli di tutto il mondo le immagini dell’evento con grande risalto per il territorio”.

Intanto si guarda già al 2011; la U.E.C. ha assegnato alla SCA Offida l’organizzazione dei campionati europei: “Altro obiettivo prestigioso per gli sportivi di Offida ed altra forte opportunità per la nostra realtà che diviene sempre più un riferimento importante”.

Le origini di Offida, uno tra i borghi più belli d'Italia
Sull’origine del suo nome, diverse sono state le ipotesi proposte dagli studiosi nel corso el tempo: OPPIDA (città fortificata), OPHYS (parola greca che significherebbe serpente), OPHIDA (colle opulento). Fondata all’età della pietra teoria avallata dai numerosi resti archeologici rinvenuti nel territorio. In un periodo più prossimo, le origini di Offida sarebbero da attribuire ai piceni che la fondarono, i quali derivavano da un gruppo di giovani sabini. La civiltà Picena, si estinse con l’arrivo dei romani, nel corso del terzo secolo A.C. Nel sesto secolo D.C. ci fu l’arrivo in Italia dei longobardi che nel 580 D.C. conquistarono Ascoli e così anche Offida, nonostante i vani tentativi da parte della popolazione locale di opporsi ai nuovi invasori. Nel corso del settimo secolo D.C., secondo quanto riferito dallo storico G. Colucci, Offida già sede di un castello , divenne sede di un gastaldo della contea di Ascoli.

DAL 900 AL 1100: lo storico Arduini afferma in un suo scritto che, con la venuta dei monaci Farfensi, Offida conobbe l’epoca della sua vera prosperità da un punto di vista economico e agricolo e nell’ordine civile, un vivere più comodo e sicuro con la costruzione delle mura castellane, e successivamente del palazzo comunale.

DAL 1200 AL 1400: nel tredicesimo secolo, Offida poteva già considerarsi una città a seguito di una bolla di Urbano IV. Sempre nel tredicesimo secolo, si susseguirono numerose lotte tra guelfi e ghibbellini e tra le città di Ascoli e di Fermo, lotte che si protrassero fino al sedicesimo secolo e che videro anche il coinvolgimento di Offida alleata di Fermo. Le famiglie più note di Offida sono i Boldrini (Ghibbellini) ed i baroncelli ( Guelfi) e nel corso di questi secoli, nacquero delle rivalità interne e delle lotte fratricide tra le più insigne famiglie offidane per la supremazia del paese.

IL 1500 - lo statuto comunale: Solo nel 1533 le rivalità tra le due famiglie si estinsero a seguito di una lotta durissima quando l’intera famiglia Boldrini fu trucidata da Carlo Baroncelli fratello di Baldassarre Baroncelli. Nel 1557 alcuni francesi diretti a Fermo tentarono di incendiare il palazzo comunale distruggendo immediatamente una parte dell’archivio. Nel tardo medioevo Offida fu centro di intensa vita cittadina ciò è testimoniato dalla istituzione del mercato cittadino nel 1576 e dagli statuti comunali riformati nel 1524 sotto il pontificato di Clemente VII.

IL 1600: nel secolo diciassetesimo, fino al secolo diciottesimo, la cittadina rientrò nello Stato Pontificio sotto il presidiato di Montalto, ad essa venne attribuita una certa autonomia.

DAL 1700 AL 1800: nel 1808 le Marche vennero aggregate da Napoleone al Regno Italico decisione che determinò la fine del potere temporale del pontefice, riaffermato nel 1815 dal Congresso di Vienna. Le Marche vennero divise in Distretti, Cantoni, e Comuni ogni comune aveva il suo consiglio comunale che doveva riunirsi due volte l’anno e da una mucipalità, composta da un potestà e da un certo numero di savi nei Comuni più grandi e da un sindaco ed alcuni anziani nei Comuni più piccoli. Nel 1860 un comitato rivoluzionario partecipò agli scontri contro l’esercito pontificio che venne sconfitto a Castelfidardo ed assunse il governo della città. In seguito a tali eventi nel 1861 Offida venne inclusa nella Provincia di Ascoli Piceno e venne nominato il primo sindaco offidano, Domenico Curti. A partire da questo periodo ci furono numerosi progressi che portarono la cittadina da un’economia essenzialmente agricola ad una più varia, basata anche su un artigianato fiorente e su un processo di industrializzazione crescente testimoniato dalla nascita di un tabacchificio, alcune industrie del baco da seta nonchè degli stabilimenti bacologici. In seguito allo sviluppo economico vennero creati servizi all’avanguardia: la stazione ferroviaria (1886), servizi di vetture (1886), L’ ufficio postale (1874), il telegrafo (1874), la rete elettrica (1906), le attività commerciali (13 fiere rinomatissime e il mercato del giovedi)

LE DUE GUERRE: le due guerre mondiali non solo bloccarono tale processo di modernizzazione , ma videro la distruzione di alcune delle strutture create precedentemente (telefono e telegrafo ed il trasformatore di energia elettrica) nonchè la parziale distruzione di alcuni monumenti come il palazzo comunale, S. Maria della Rocca, la chiesa dei Cappuccini. Comunque, nel 1926, ci fu l’entrata in funzione di una tramvia elettrica, unica nella zona, che univa il centro cittadino con la stazione ferroviaria di Castel di Lama.

IL DOPOGUERRA: nel secondo dopoguerra il processo di modernizzazione è stato ripreso, basti pensare che negli anni ‘70 e ‘80 sono sorti: complessi calzaturierieri, fabbriche di confezioni militari e civili, fabbriche tessili, fabbriche della lavorazione del pellame, strutture per la lavorazione di materiale elettrico, borsifici, cooperative zootecniche e vinicole, aziende vitivinicole, inoltre si è cercato di incrementare il settore riguardante la lavorazione e la difusione del merletto a tombolo e si è arrivati quindi alla situazione attuale ancora in continua evoluzione.

Il merletto a tombolo
L’arte del merletto a tombolo, dal latino tumulus cioè tumolo, è una tradizione che si tramanda da almeno cinque secoli da madre in figlia. Per realizzare manualmente il pregiato merletto occorrono pochi strumenti: un tombolo, cioè un rullo lungo circa 30 centimetri e dal diametro di 20 centimetri; una prebenda, dal latino prae habere, tenere davanti, così chiamata ancora in dialetto, cioè il reggitombolo a tre piedi, filo, spillini di ottone argentato e parecchie coppie di fuselli. Le prime testimonianze storiche dell’uso del tombolo a fuselli, per la realizzazione di pregiati merletti, risalgono al Cinquecento, ma alcune opere pittoriche, insieme ad altre tracce, lasciano pensare che la tradizione fosse già salda almeno due secoli prima.

Nel 1600 il merletto offidano era famoso per la ricercatezza e per la qualità. L’istituzione di una scuola del merletto risale al 1910, ma non fu un’esperienza felice per la resistenza culturale secondo la quale sono le mamme a dover insegnare alle figlie l’arte di lavorare a tombolo. Dal 1998 vi è un Museo del merletto a tombolo, stabilmente ospitato a Palazzo de Castellotti.

Dal 2006 è presente in territorio offidano anche un’associazione culturale senza scopo di lucro (Associazione culturale merletto a tombolo di Offida) che si occupa di salvaguardare i tradizionali metodi di esecuzione offidani, divulgarli soprattutto alle nuove generazioni e confrontare tecniche di esecuzione fra le diverse merlettaie. La riscoperta anche a fini turistici ha rinverdito, negli ultimi anni, una tradizione secolare che, come altre, rischiava di andare persa. Oggi, specie nei mesi estivi, girando per le strade di Offida, si possono vedere merlettaie che lavorano al tombolo di fronte all’ingresso della propria casa, proprio come è accaduto per secoli.

Il programma dei campionati mondiali junior 2010

5 AGOSTO:

ORE 20,30: CERIMONIA DI APERTURA

6 AGOSTO:

ORE 11,00: CRONOMETRO INDIVIDUALE FEMMINILE
ORE 14,00: CRONOMETRO INDIVIDUALE MASCHILE

8 AGOSTO:

ORE 10,00: GARA IN LINEA FEMMINILE
ORE 14,00: GARA IN LINEA MASCHILE

Ufficio Stampa CAMPIONATI MONDIALI JUNIOR 2010


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