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Le migliori atlete al mondo a Cittiglio


13.2.2010


Il 28 marzo al trofeo Binda parteciperanno tutte le squadre più importanti


Alla segreteria della Cycling Sport Promotion iniziano ad arrivare le prime iscrizioni e l’aria che tira, a parte quella gelida delle strade varesine di questo periodo, è che domenica 28 marzo al via del dodicesimo trofeo Alfredo Binda troveremo tutte le migliori squadre al mondo. Da pochi giorni l’Unione Ciclistica Internazionale ha rilasciato la licenza a 27 squadre che avranno il diritto a partecipare alla Coppa del Mondo 2010. Ma le federazioni nazionali sono in fermento già da molto tempo; Mario Minervino, infatti, ha raccolto l’istanza di ben dieci nazionali straniere che però sono state iscritte in una speciale lista d’attesa che sarà consultata solo dopo che le squadre di club avranno manifestato la propria disponibilità. Il regolamento consente al massimo duecento atlete al via; limite che, per ragioni di sicurezza, non può assolutamente essere superato.

C’è poi il progetto di schierare al via la nazionale azzurra diretta da Dino Salvoldi: “Il regolamento - ha spiegato Mario Minervino - recita che la nazionale può essere composta da atlete che non fanno già parte dei team UCI già iscritti. Per l’Italia c’è la prospettiva di comporre dunque una squadra di ragazze al primo anno tra le elite. sarebbe per loro una bella esperienza quella di condividere le emozioni della Coppa del Mondo insieme alle migliori atlete. Sarebbe bello anche per il pubblico che potrebbe sostenere le giovani italiane con il calore e la passione che qui a Cittiglio accompagnano da sempre le partecipanti al trofeo Binda. Per ora è solo un’ipotesi o, meglio, una bella prospettiva che ci piace coltivare con il conforto del cittì Salvoldi”.

Intanto gli inegneri e gli architetti della Cycling Sport Promotion stanno mettendo a punto il progetto di comunicazione che caratterizzerà la gara 2010. L’anno scorso, nonostante la pioggia insistente che non ha mai abbandonato la corsa fin dalla vigilia, la macchina organizzativa non ebbe il minimo turbamento; si spera che quest’anno le condizioni meteo saranno più favorevole e consentira al trofeo Binda di dare il meglio di se stesso.

Intanto il 27 febbraio nell’accogliente Hotel la Bussola, si svolgerà la serata di gala nella quale sarà presentata la competizione, grazie alla piacevole e squisita ospitalità di Alessandro Ruzzenenti.

Il servizio sanitario è prezioso per il successo dell'evento
Questa volta il mio saluto va al servizio sanitario che garantisce la pronta assistenza alle atlete, all’intera organizzazione e al numeroso pubblico della Coppa del Mondo. Sì, anche al pubblico che, è accaduto più di una volta, usufruisce in qualche modo dell’assistenza sanitaria predisposta dall’organizzazione per i malori che possono sempre capitare in occasioni del genere.

Devo sottolineare come alla Coppa del Mondo il servizio sanitario si è sempre dimostrato al di sopra di ogni aspettativa. Al Trofeo Alfredo Binda il servizio è garantito dalla SOS di Travedona che vanta una vasta esperienza e personale molto qualificato e molto disponibile diretto dal medico di gara Milosh e Marco Kogoj.

A questo proposito vorrei raccontare un curioso episodio accaduto al trofeo Binda di tre anni fa; accadde che un automobilista non obbedì al segnale di stop intimato da un addetto alla sicurezza. L’auto si inserì in corsa e andò ad urtare un’atleta, ferendola. L’ambulanza arrivò immediatamente per prestare i primi soccorsi ma il personale medico fu oggetto delle invettive dell’automobilista. Anzi il medico fu costretto addirittura a subire anche delle lievi percosse. Però la maturità e la saggezza del personale sanitario consentì a tutti di ritornare alla calma e alla normalità.

Anche in quell’occasione il servizio sanitario si dimostrò fondamentale per la perfetta riuscita della manifestazione.
Li ringrazio tutti.

Mario Minervino

Dino Salvoldi e Cittiglio; forse c'è la possibilità di schierare la nazionale azzurra al trofeo Binda
Con il CT Dino Salvoldi, che conosce come nessuno i segreti del movimento femminile italiano, abbiamo parlato di Cittiglio e del momento del pedale rosa.
Veniamo da una stagione in cui le azzurre hanno vinto praticamente tutto, ottenendo risultati migliori dei maschi: sorpasso o annata di grazia? Né l’uno né l’altra. Abbiamo molto rispetto del lavoro degli altri, perché ne conosciamo bene la complessità e le difficoltà. Non è un nostro obiettivo superare i maschi, però abbiamo voglia di guadagnarci la giusta considerazione presso il pubblico e i media. Il 2009 è stato superlativo per quantità e qualità dei risultati, ma non si può parlare di exploit isolato: da diverse stagioni ci confermiamo su standard di rendimento costanti e medio-alti.

Come definirebbe il momento del ciclismo femminile italiano, e cosa legge nel futuro? I risultati di Mendrisio e tutto l’andamento del 2009 hanno messo in evidenza un movimento di qualità a livello individuale e complessivo. Tuttavia ci serve come l’aria la solidità garantita da incentivi di carattere economico, che siano di entità significativa e spalmati almeno nel medio periodo. Solo gli investimenti consentono di programmare.

Il Mondiale è stato da standing ovation, un gioco di squadra forse senza precedenti. Si può solo in nazionale, o è un modello riproducibile nei team? Sarebbe bello se accadesse. In azzurro posso dire che l’esempio delle senior viene recepito e adottato con successo anche a livello junior. Ovviamente non è tutto automatico e scontato: si tratta di tessere pazientemente un lungo gioco di equilibri, e una volta raggiunta la stabilità bisogna saperla mantenere. In Italia possiamo lavorare su questo fronte, perché abbiamo ottimi direttori sportivi.

Da più parti si sostiene che alle squadre italiane manchi ancora qualcosa rispetto alle corazzate estere: condivide l’analisi? Il momento è delicato soprattutto per la carenza di risorse, non certo di potenzialità. Ricordo che solo pochi anni fa proprio i nostri club rappresentavano il meglio dell’intero ciclismo femminile.

Si è ritirata la Luperini, che ha segnato una lunga era. Quanto mancherà? C’è un’erede della toscana? Se sì, può essere la Cantele? Fabiana non avrà eredi. È stata un’atleta esemplare, per me rimane tuttora una persona per la quale nutro grande stima e affetto. Tra molto tempo, quando smetterà, Noemi verrà ricordata per quello che avrà ottenuto, non certo in chiave di comparazione con la Luperini.

La Cantele, "madrina" della tappa italiana di Coppa del Mondo, è passata alla Columbia: scelta giusta? Il 2010 può essere l’anno della definitiva consacrazione? La Columbia attualmente è il team numero uno al mondo, quindi la sua scelta è stata perfetta. Ma l’affare vero l’ha fatto la squadra americana ingaggiando Noemi. Mi aspetto che la ragazza faccia con serenità quello che sa essere nelle sue potenzialità.

Dopo aver vinto tricolore e argento iridato nella crono Noemi si è candidata per Londra 2012: progetto realizzabile? Sì, ma senza pensarci troppo. Il risultato di una cronometro dipende da tantissimi fattori e dalla loro combinazione, che può rivelarsi strepitosa ma anche non ottimale. Per questo, al di là delle qualità atletiche che possiede, diventano determinanti gli aspetti legati alla sfera psico-emozionale.

Uno sguardo al Trofeo Binda: come giudica la corsa? Cosa suggerirebbe per migliorarla ancora di più? Nulla: è già un evento al quale tutti fanno a gara per partecipare. Per essere perfetta avrebbe bisogno solo... di un po’ più di fortuna con il meteo.

Porterà a Cittiglio la nazionale, come fa spesso in occasione delle grandi classiche? È un’ipotesi interessante che stiamo vagliando. Prima dovremo sapere quali squadre saranno al via: come federazione non possiamo chiamare atlete tesserate per i team già iscritti. Se con le ragazze disponibili sarà possibile di allestire una formazione competitiva, ci saremo.

Il patron Mario Minervino è responsabile del settore femminile in Federazione: l’uomo giusto al posto giusto? Penso proprio di sì, anche se sappiamo che non è sempre facile far dialogare le logiche tecniche e organizzative con quelle politiche.

Franco MINETTI - Avis Luino

“Dopo gli strepitosi successi ai Mondiali di Mendrisio di Tatiana Guderzo e della nostra Noemi Cantele siamo molto onorati di accogliere la proposta del Pres.te Minervino e portare a Luino questa importante manifestazione che ormai ha raggiunto riconoscimenti e fama internazionale.

Abbiamo coinvolto l’amministrazione comunale e definito un circuito che sarà ripetuto due volte. Le atlete costeggeranno il lago Maggiore e, attraversato Luino, saliranno da Creva a Moncucco, per poi scendere a contendersi il Traguardo Volante dedicato all’Avis e posto in via XV Agosto di fronte alla casa dell’indimenticato poeta luinese Vittorio Sereni. Ma da lassù siamo convinti si compiacerà anche Piero Chiara, scrittore luinese, che tanto le donne amò nella sua vita terrena! Le atlete. impegnate nella gara, difficilmente potranno ammirare i bellissimi scorci sul lago Maggiore con le montagne che ad esso fanno contorno. Sicuramente i molti appassionati di ciclismo del luinese sosterranno le campionesse lungo il percorso con il loro grande entusiasmo e sapranno festeggiarle degnamente.

Lago, montagne, solidarietà con L’AVIS e tanta passione ciclistica sono gli ingredienti per una stupenda manifestazione a cui siamo lieti di poter collaborare”.

Ufficio Stampa - Start Communication


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